mercoledì 31 marzo 2010

...quesiti

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...ogni volta che antepongo qualcuno a me stessa la vita pensa puntuale a come farmi capire che sbaglio, ma voler bene non significa anche questo? essere disposti a rinunciare a qualcosa per l'altro?
o la regola di sopravvivenza è pensare solo a se stessi come fanno i più forti??
quindi bisogna subire gli atteggiamenti egoisti degli altri come un dato di fatto senza stupirsi più?
infondo come si può giudicare una persona che pensa solo a se in modo naturale? non è esattamente colpevole perchè non ha la coscienza che gli permette di vedere la differenza...
e daltronde che fare? subire ingoiando l'ennesimo boccone amaro razionalizzando e giustificando chi non è come noi???